Agorafobici e agorafobia: cos’è, sintomi ed evitamento

Agorafobici sono coloro che hanno paura degli spazi aperti, affollati e/o di trovarsi in pubblico. Spesso viene definita come “fobia degli spazi aperti“, in cui non solo l’agorafobico ha paura della folla, ma teme:

il giudizio degli altri in relazione al suo possibile stare male in pubblico;

– di stare male in luoghi/circostanze/situazioni in cui non potrebbe essere soccorso;

– di non poter fuggire, andarsene, mettersi in salvo.

 

 

L’agorafobia inoltre può essere o meno accompagnata da attacchi di panico e meccanismi di evitamento delle situazioni dove proviamo ansia.

Colui che ne soffre infatti, come detto e ridetto e come trovi ben spiegato nella mia guida sull’ansia (clicca qui per l’estratto gratis) pensa e utilizza il comportamento di evitamento quale metodo per escludere la possibilità dell’insorgenza del panico.

Peccato questo aggravi solo la situazione in cui si trova.

 

Per tale motivo nella guida di oggi, voglio concentrarmi su coloro che vengono definiti o si autoproclamano “agorafobici”. Definirne i sintomi e le possibili difese inefficaci, in quanto mere trappole cognitive comportamentali.

 

 

 

 

 

 

 

 

Agorafobici: quali sono i sintomi

Se dapprima l’agorafobia era una sotto categoria del disturbo da attacco di panico (DSM-IV), ora la stessa viene classificata come un disturbo d’ansia a sè stante (vedi nuova versione del DSM-V).

 

Distinto dal disturbo ADP quindi,  i criteri diagnostici per l’agorafobia includono una paura intensa o ansia di 2 o più delle seguenti situazioni:

 

– Utilizzare mezzi pubblici: treni, autobus, aerei, etc.;

– Essere in uno spazio aperto e ampio: supermercato, parcheggio, ponte, etc.;

– Essere in uno spazio chiuso di limitate dimensioni, come un teatro o un piccolo negozio;

– Aspettare in coda;

– Essere tra la folla;

– Essere fuori casa da soli.

 

Le situazioni elencate possono causare uno stato di ansia perchè la persona teme di non essere in grado di fuggire, di ricevere il necessario aiuto se si dovessero presentare sintomi di panico o altri malesseri psico-fisici.

 

 

 

 

 

Agorafobici: i criteri diagnostici per l’agorafobia

Di seguito i criteri diagnostici:

 

 

– Paura o ansia in relazione all’esposizione a un contesto sopra citato;

– Ansia ed evitamento persistenti, che durano per almeno 6 mesi o più;

– Evitamento delle situazioni di cui abbiamo paura, necessità di un accompagnatore per affrontare i contesti temuti oppure estrema difficoltà, distress e ansia nell’affrontare ciò da soli;

– Paura o ansia sproporzionate rispetto al vero e reale pericolo;

– Compromissione del funzionamento socio-lavorativo della persona legato all’ansia e agli evitamenti sistematici;

 

In aggiunta, è possibile che con l’agorafobia si possano presentare attacchi di panico con i classici sintomi fisici. Parlo di tachicardia, sudorazione eccessiva, aumento della frequenza respiratoria, vertigini, paura di perdere il controllo, paura di morire, etc.

 

 

 

 

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Ansia, attacco di panico ed evitamento

Compresi i sintomi e i criteri diagnostici, ora capiamo perchè chi soffre di questo malessere, spesso tende ad usare un meccanismo chiamato “evitamento”. 

Per evitamento intendo la classica situazione o momento in cui hai un impegno, oppure devi recarti in un certo luogo, fare una qualche commissione e decidi consapevolmente di EVITARE.

Eviti per le sensazioni che SENTI, ANCOR PRIMA di esserne protagonista realmente.

 

 

In un certo senso evitare ti permette di esercitare un controllo sulle cose/situazioni/luoghi che senti essere “scomodi”, minacciosi o pericolosi.

Così rimani in una zona confortevole, lontana dalle situazioni che potrebbero evocarti brutte sensazioni e possibili reazioni. Ti senti sollevato e provi una certa padronanza, controllo.

Tale benessere però è sempre temporaneo.

 

 

Se inizialmente tramite l’evitamento puoi avere un maggiore controllo poi, lo stesso, diventa ciò che realmente è. Una mera strategia disfunzionale. Non solo inadatta, ma che tende a cronicizzare la paura stessa.

Perchè più eviti e più cresce il terrore relativo a ciò che eviti.

 

Il fatto di mettere in atto delle strategie non salutari però, non significa che tu non possa migliorare, affrontare e imparare a gestire in modo “sano” il tuo problema.

Ma l’evitamento, ovviamente, comporta dei costi che a lungo termine sono più dannosi che proficui. 

 

 

 

 

Evitamento, attacco di panico e agorafobia: cosa fare?

Più cerchi di evitare, più forte diventa il bisogno di evitare, e sempre più misero diverrà il margine d’azione della tua vita.

Allora cosa fare?

 

1 Inizia a non nascondere il problema.

Accetta di avere delle difficoltà, ad aver paura di uscire, di trovarti in certi luoghi, di sentire l’ansia… insomma guarda, apri gli occhi verso le situazioni temute fino ad oggi. 

 

 

2 Fai esperienze espositive

Ovviamente non saprai subito affrontare la paura che per tanto tempo è stata il mostro cattivo, ma puoi iniziare piccole e veloci esposizioni, uscite, che potrebbero aumentare di durata, distanza e luoghi, passo passo.

 

 

3 Parola d’ordine consapevolezza

Sii consapevole di quando stai mettendo in atto, delle tue strategie (comportamenti) per controllare quelle emozioni e quei pensieri che ti creano disagio. Questo passaggio è sicuramente condizione necessaria e imprescindibile.

 

 

4 Allenarti a dare nuova connotazione

Connotazione significa trovare significati alternativi in merito a quello che succede dentro di te. Parlo delle emozioni, sia belle che brutte.

Impara a capire cosa pensi e quali emozioni vivi, provi, senti, nei momenti di agorafobia o ansia.

 

 

5 Tieni un monitoraggio

Utilissimo potrebbe essere tenere una sorta di diario, in cui etichettare e descrivere le dimensioni sopracitate; quando arrivano, in quali momenti, i pensieri che vengono a galla.

 

 

6 Fai psicoterapia

Sicuramente un percorso terapeutico potrebbe darti gli strumenti necessari ad avere un atteggiamento attivo verso il problema e un supporto concreto, professionale e costante.

Inoltre, se stai avendo a che fare con questo problema che oramai senti inficiare molti ambiti della tua vita, mi sento di consigliarti la lettura del manuale avanzato “ANSIA, COME SCONFIGGERLA”, per capire le strategie migliori e più efficaci per rendere inoffensivo il panico e per gestire al meglio l’ansia.

Lo trovi qui. 

Tu non mollare, un abbraccio.

AG

 

 

 

 

 
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