Chiamami col tuo nome: dicesi narcisismo e amore malato

Se mi dicessero “chiamami col tuo nome”, molte relazioni dovrebbero essere chiamate “narcisismo“, “amore malato“, “bugie“.

“Chiamami col tuo nome” e’ una mera frase scritta per essere divertente, ma entrando nello specifico, il tema che vorrei affrontare oggi sono le menzogne che il narcisista inserisce in ogni relazione.

Parlerò infatti delle bugie correlate a queste storie d’amore, della maschera di bugie che il narcisista spesso indossa, volta a raggiungere determinati vantaggi poi.

Parlo di maschere molto velate che non possono essere riconosciute nell’immediato in quanto vengono tessute nel tempo, giorno dopo giorno, momento per momento nel rapporto che vogliono conquistare.

 

 

 

 

 

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Chiamami col tuo nome: la maschera narcisista della bontà

Di una in particolare ti chiedo di fare estrema attenzione.

Parlo della maschera benevole narcisistica della BONTA’, la quale si insinua nel legame stesso dall’inizio del rapporto, durante i primi incontri, nella fase di conoscenza.

 

La maschera si enuncia secondo specifiche dinamiche:

1 in termini di presenza fisica costante della persona narcisista

2 con comportamenti di estremo altruismo

3 attraverso azioni di aiuto

4 mediante sacrifici anche quando non espressi o non necessari

5 attraverso la risoluzioni dei problemi altrui

 

Per cui interpreta questa maschera quale serie di azioni, comportamenti del narcisista, che arrivano improvvisamente durante la prima fase di conoscenza.

Come fosse una piccola farfallina, con un battito di ali, diviene con il suo svolazzare incomprensibile e strano, una presenza nella tua vita, senza averla richiesta.

Per presenza intendo che giorno dopo giorno sarà lì per te.

Una costante che ti dona aiuto, consigli, supporto, anche non richiesti.

Questa farfallina sembra sappia intrufolarsi nei tuoi ambiti più personali, risolvere certi tuoi inghippi o darti soluzioni ai problemi della vita.

Capisci bene che inizialmente questo fare, nonostante sembri singolare, è un grande facilitatore in qualunque percorso.

 

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Ecco descritta la maschera della bontà che il narcisista inserisce nelle relazioni. Attenzione però, in quanto il mero obiettivo non è quello di farti del bene senza tornaconto, semmai mira a diventare indispensabile e avere poi vantaggi.

Difatti questa persona è la medesima che ora ti fa stare male, ti incolpa, ti fa sentire non all’altezza.

Ti invischia in dinamiche ripetitive di sparizione e riavvicinamento.

Pertanto all’inizio si enuncia quale sorta di salvatore, di pseudo “genitore amorevole e premuroso”, di dono improvviso caduto magicamente dal cielo, per poi trasformarsi nel tuo peggiore aguzzino.

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiamami col tuo nome: bontà, confusione e dipendenza


Ovviamente non solo è difficile capire da principio cosa fa e perchè si comporta in quel modo, ma chiunque sarebbe portato ad affidarsi a qualcuno che si presenta in questi termini amorevoli, sicuri, forti.

Del resto, chi non accetterebbe un aiuto gratuito ed estremamente facilitante?!

Come se per qualche istante potessimo vivere l’illusione che tutto può essere più semplice e lieve.

Sentirsi al sicuro e sapere che qualcuno ti “ripara” è magnifico, punto. Non prendiamoci in giro.

Per di più non ti viene chiesto nulla in cambio (come aver vinto alla lotteria insomma).

 

 

 

 

 

Quando presenza, bontà, aiuto diventano squilibrati

Ahimè questa maschera nel tempo, frega in maniera assurda.

Perchè nel medio-lungo periodo potrebbe attivare delle dinamiche interne che non ti fanno stare bene:

– dei sensi di colpa per non sentirsi abbastanza nei confronti del narcisista

– una sorta di sensazione di propria debolezza

– la sensazione di privazione della propria autonomia

– un diminuito senso di auto-responsabilità percepito.

Dapprima ovviamente avere qualcuno vicino che pensa per te, si prende cura di te, organizza e gestisce tutto per te incondizionatamente, è fantastico.

Poi iniziano i dubbi. Dopo un po’ di tempo, in maniera naturale, ecco arrivare gli interrogativi.

 

Essendo l’adultità sinonimo di auto-responsività, di forza interna, di valori personali, tutto questo viene meno se incontriamo la maschera narcisistica, in quanto ci riporta in uno stato regressivo psichico. 

Da essere adulto passi a sentirti bisognoso e indifeso, anche se non lo sei veramente.

E la cosa può portare singolari contraddizioni nella storia e dentro di te.

Se condizione si ne qua non per diventare “grandi”,  “crescere”, è imparare ad avere il controllo della propria vita e definire dove andare e cosa fare, affrontare i problemi e usarli, il narcisista ti fa retrocedere in questo.

 

 

Per quanto la facilitazione narcisistica possa essere valutata come positiva, di aiuto, bella, bonaria, emergerà sempre il naturale bisogno di essere grandi da soli e poter gestire la propria vita.

Vuoi decidere tu, capire tu, vagliare tu, scegliere e portare a termine i tuoi obiettivi.

Senti di aver bisogno di pensare, di avere un tuo spazio di manovra.

Peccato che proprio in questo momento il narcisista ti scaglierà addosso sensi di colpa e sabotaggi.

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Divieni capo di te stesso per liberarti dal narcisismo e da un amore malato

Condividere è sano, appoggiarsi totalmente a qualcuno, no.

Sapere di poter contare su qualcuno nei momenti difficili della propria vita, è bello, gradevole e fa sentire sicuramente al sicuro.

Questo non deve però essere assolutistico,  per non perdere la propria autonomia e forza. 

Per cui mantieni sempre un tuo baricentro.

Rimani “una persona autonoma”.

Una propria completezza e autonomia, non pregiudica un rapporto SE QUESTO E’ SANO, semmai ti permettono di viaggiare in modo maturo ASSIEME e in parallelo.

 

Essere completi permette di non dare a chi ti sta vicino, troppo potere riguardo scelte e gestione della vita, sia essa emotiva, lavorativa, finanziaria o altro.

Quindi ricorda che un rapporto significa andare verso un obiettivo comune, mantenendo la propria forza e autostima.

 

 

Inoltre non ha senso che una persona proponga il proprio aiuto e le proprie risorse per aiutarti sempre, soprattutto all’inizio di una storia o anche quando non ne hai veramente alcuna necessità.

Una persona deve camminare al tuo fianco, esserti accanto e sostenere le tue scelte, una tua autonomia, il tuo self-agency (auto efficacia e auto sufficienza).

Ti suggerisco quindi, anche se so che non è per nulla facile, di abbandonare questi aiuti, che non sono altro che manipolazioni finalizzate a un comodato personale.

Solo così tornerai ad essere “capo” di te stesso.

 

 

 

Rifletti bene su quello che ti ho spiegato. Nel caso in cui capissi di volerne sapere di più, alcuni tratti e dinamiche specifiche le trovi GRATUITAMENTE scaricando gli estratti del mio ebook sul narcisismo, clicca qui.

Non mollare, smettila di crogiolarti nelle tipiche trappole mentali narcisistiche e inizia a ricreare il tuo OGGI.

Un abbraccio. AG

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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