Attacchi di panico e ansia: 3 segreti per capire

Spesso per capire il motivo e il perchè dell’arrivo nella propria vita gli attacchi di panico, serve fare quello che io chiamo “inquadramento“. 

Cioè per capire cosa sta accadendo e il motivo della nostra sofferenza psichica, devi allargare l’obiettivo.

Inquadrare in modo più dettagliato e chiaro il problema che vivi e le SUE DIRAMAZIONI ANTICHE.

 

 

 

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Secondo un modello psicoterapeutico integrato (Liotti, 1993) il disturbo di panico è figlio infatti, di alcune “dimensioni”, diciamo così.

Nel senso che come una torta appena sfornata, capisci essere fatta di tanti ingredienti, anche il tuo problema lo è.

Per cui puoi vivere questo malessere perchè nella tua vita o come persona, hai specifiche caratteristiche.

Ovvio che non sempre le riconosciamo, gli diamo peso, magari nella tua vita non ti sono mai pesate, non ti hanno mai dato problemi, fino ad ora!

 

 

 

 

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Attacchi di panico e ansia: 3 segreti per capire

Vediamo questi 3 segreti per capire meglio i tuoi attacchi di panico o ansia:

 

 

#Primo:

se soffri di attacchi di panico o DP (disturbo di panico) puoi avere alle spalle una storia di attaccamento singolare.

Intendo esperienze di attaccamento che ti hanno portato ad avere una rappresentazione di te debole, bisognosa e fragile.

 

 

#Secondo:

sicuramente sei una persona con poca capacità emotiva.

Quindi non sei una persona che sà tradurre bene quello che senti dentro, capire i tuoi stati emotivi interni.

Per questo tendi a reprimere le tue emozioni, attivando alessitimia o uno stile emotivo di tipo repressivo.

 

 

#Terzo:

puoi soffrire di ansia, attacchi di panico o DP (disturbo di panico) se nella tua vita ti sei trovato davanti a situazioni e momenti in cui ti sei sentito in pericolo.

Ad esempio un incidente, una violenza, una aggressione, etc.

Intendo eventi traumatici a cui sei stato esposto, in cui hai sentito di non essere al sicuro.

Questo momento ha sicuramente minacciato il tuo senso interno di incolumità.

 

 

 

 

 

 

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Attacchi di panico: fai un inquadramento della tua storia

Ora come usare questi 3 segreti per capire meglio i tuoi attacchi di panico o ansia?

Abbiamo detto che essendo incline all’ansia hai SICURAMENTE qualcuno, se non tutti i 3 assiomi, descritti sopra.

Questi elementi di vita, di modo di vivere, vanno a incidere e a essere gli ingredienti perfetti per attivare una sensibilità al disturbo di panico.

 

Ok, bene.

Quello che è importante ora è fermarti e riflettere sulla tua storia, tralasciando i MERI SINTOMI FISICI che puoi avere.

Fintanto ti focalizzerai sulla tachicardia, sui tremori o su altre componenti fisiche che come spesso spiegato negli altri articoli, non ti portano alla morte, tu non andrai da nessuna parte e non farai passi in avanti!

 

Chi soffre di ansia deve assolutamente fare un percorso a strati (scusate la metafora ma è la migliore secondo me).

Quindi passi progressivi, piccoli, continui.

 

Passando così prima a capire che i meri sintomi fisici sono solo dei modi “atavici” del proprio sistema innato di difesa, di una parte del proprio sistema nervoso, di rispondere a qualcosa che ci ha fatto sentire in pericolo.

Punto.

Poi iniziando a vedere la tua struttura; la tua storia, il tuo sviluppo, i tuoi legami, la tua familiarità.

Inoltre dovrai sempre tener conto dei vantaggi secondari del DP.

Anche se tu non ne vedi, credimi che ci sono SEMPREEEEEEEE.

 

 

 

 

 

Solo allora, compresa la tua storia, darai spiegazione agli attacchi di panico o all’ansia che hai.

Ovvio che questo è un percorso che spesso non sappiamo assolutamente fare da soli.

Non perchè non siamo capaci, ma perchè come quando abbiamo una carie dobbiamo andare dallo specialistica, anche in questo caso il “fai da te” è complicato.

Ok sei umano.

Nonostante tu possa magari anche imparare alcune tecniche che ti permettono di tranquillizzarti, semplicemente farlo da solo è troppo doloroso, complicato e serve una guida. Non sentirti MAI in difetto per questo, e pensa alla carie e all’esempio del dentista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Attacchi di panico: quando il trauma subito è definito

Questo modus operandi vale, a meno che tu non abbia avuto un evento traumatico improvviso.

Quindi da quel momento x, tutto sia iniziato.

 

Intendo per esempio che nella tua vita è andato tutto magnificamente, alla grande, famiglia del tipo “mulino bianco”.

Ad un certo punto succede un qualcosa che ti traumatizza, ad esempio un incidente stradale.

Quindi da quel momento ogni volta che sali in macchina arrivano ansia o attacchi di panico.

Solo in questi casi, di traumi focalizzati, definiti, allora dovrai SOLO lavorare su quel trauma, su quell’incidente che non è stato elaborato dal tuo sistema innato di rielaborazione interna.

Forse il sistema naturale di elaborazione che ognuno di noi ha dentro, non ha funzionato perchè il momento è stato troppo pauroso, troppo soverchiante, troppo troppo troppo di qualcosa e ha bloccato il sistema stesso.

Ok, solo in questi casi ti consiglio di tornare SOLO a quell’evento.

Come avessi una lente di ingrandimento, cerca di vederlo bene, di capire le tue emozioni, dagli parola.

Sviluppare quello che senti dentro, senza paura.

Ancora meglio se poi fai delle sedute di psicoterapia EMDR.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ricapitolando, cerca di riflettere bene sui 3 punti descritti e nel caso in cui da solo non riuscissi ad andare oltre, chiedimi aiuto, sarò felice di aiutarti e vederti in una call su skype.

Se avessi bisogno di altre informazioni vai nel mio canale Youtube, troverai molti video specifici sull’ansiaclicca qui

 

Io, in caso, ti aspetto nei miei corsi  (ebook e corsi, li trovi tutti cliccando su questo link> LINK)

Non mollare, smettila di crogiolarti nelle tipiche trappole mentali e inizia a ricreare il tuo OGGI. 

Un abbraccio. AG

Foto dal web

 

 

 

 

 

 

 

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