Essere felice: perchè parliamo tanto ma poi non cambia nulla

Essere felice è quello che vogliamo tutti.

Ma ti sei mai chiesto come mai lo vogliamo ma… poi non riusciamo “a fare”, a prendere decisioni e alla fine non cambia nulla?

Oggi questo articolo ci serve per fare un po’ di chiarezza e capire come mai non hai i cambiamenti che desideri!

 

 

 

 

Pensa di lavorare in una ferramenta, piena, piena, piena zeppa di scaffali.
E da un giorno all’altro ti chiedono di ottimizzare lo spazio.

Tu cosa faresti?

Probabilmente la prima cosa sarebbe quella di fare un giro dentro il negozio, per capire grandezze organizzazione, tipo di merce che dovrai sistemare…. Se ci sono scatoloni.

Oppure varie forme, quantità complessiva della merce, il peso, la fragilità, insomma recuperare le varie informazioni per decidere cosa va sotto e cosa sopra.

Poi, probabilmente verificheresti se ci sono muletti, carrelli per sollevare per organizzare la merce.

 

A questo punto, una volta che abbiamo chiarezza e conosciamo la situazione, inconsciamente capiamo capacità, risorse e limiti: questo significa che se abbiamo mal di schiena, non ci mettiamo da soli a sollevare pesi, se abbiamo 30 anni è una cosa, se ne abbiamo 80 è un’altra.

 

In sostanza, più o meno consapevolmente, quello che farai è un check  della ferramenta, di te stesso, delle risorse e dei limiti.

A questo punto potrai pianificare tutto il lavoro di riorganizzazione della ferramenta.

Sceglierai cosa fare come prima cosa, dove mettere i materiali, a chi chiedere aiuto, che lavori delegare ad altri etc…

 

 

 

 

Essere felice: pianificare una strategia di azione

Tutta sta storia, è per farti capire che la tua vita e di conseguenza la tua felicità deriva sempre da com’è la tua ferramenta e da come TU la gestisci.

Come tutti i cambiamenti, il primo passo da fare è prendere coscienza che DEVI sistemare le cose e quali cose sono da prendere in mano.

Acquisire coscienza di noi stessi implica capire e accettare le dimensioni della nostra vita, anche le meno rosee e felici.

Sicuramente potrai avere delle sfere che vanno bene e altre da modificare.

Potrebbero esserci delle convinzioni o abitudini che ti guidano, che tengono una sorta di “equilibrio” di vita, ma che non ti fanno stare bene, e per questo sono da migliorare.

Insomma hai capito che come nella ferramenta, anche nella tua vita i fattori sono sempre molteplici; per questo è determinante avere:

– ordine e consapevolezza all’interno

– un vocabolario affettivo

– una accettazione prima e comprensione poi, di quali sono le dimensioni di vita che ti fanno stare male

– una definizione chiara delle mete o degli obiettivi che vuoi veramente, per costruirti un percorso adatto e specifico

 

 

 

 

Non perdiamoci di vista, stai con me quotidianamente

 

 

 

 

Essere felice: l’invisibilità come protezione

Ti accorgerai ben presto di quella che io chiamo INVISIBILITA‘.

Invisibilità significa che noi stessi, tu, sei il primo a non voler vedere.

Per cui vivi delle situazioni invisibili di malessere conclamato, ma che accetti per non rompere un certo equilibrio.

Non hai e non vuoi avere consapevolezza dell’esperienza, del rapporto, delle abitudini che non vanno… Perchè dentro di te sai bene che cambiare e migliorare certe cose, implica dedizione, energie, fatica e un certo dispendio. L’invisibilità è lo scoglio più grande!!!!!!!

Se non sgretoli questo scudo, non andrai mai da nessuna parte!

 

Per cui ti suggerisco proprio di utilizzare un classico esercizio che si chiama cerchio della vita (lo schema te l’ho inserito qui sotto).

1 prendi lo schema, stampalo o copialo su di un foglio; guarda le aree che fanno parte della vita di ognuno di noi;

2 prenditi del tempo, fai un lavoro di introspezione e pensa ad una area alla volta.

Chiediti il grado di soddisfazione e felicità che provi per quella determinata area.

Assegna un valore. Da 0 a 10, scegli il livello di felicità per ogni area, in cui zero è pessimo e 10 sarà il benessere puro.

3 una volta segnate con un puntino tutte le aree, unisci i puntini.

Adesso nota l’andamento … se è uniforme ben per te, se vedi molta irregolarità o picchi non omogenei, allora saprai dove lavorare.

 

 

Ed ecco il secondo e terzo step:

 

 

 

Non ti resta che capire l’area in cui ci sono i problemi, accettarli e iniziare a capire cosa crea la tua infelicità.

Vai bene nel profondo di te.

Non aver paura, basta scuse, ridefinisci chi sei e la tua vita.

Usa il dolore che senti dentro come forza motrice per ricominciare.

Lavorare su di te ti permetterà di rompere le catene e vivere felice.

TU hai bisogno di imparare a capire quali sono le dinamiche che si attivano dentro di te e sostituire questi schemi con altri più sani e funzionali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se ti trovi a vivere male, sei insoddisfatto della tua vita, inizia a lavorare su di te e su una migliore gestione del tempo, del tuo tempo personale.

Lavora mentalmente e cresci psicologicamente per migliorare la tua vita.

Ovviamente, nei casi in cui non riuscissi a ricominciare da solo, chiedimi aiuto.

AG

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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