Fine relazione: quando una storia finisce

 

Quando vivi la fine di una relazione, è come se il mondo cambiasse.

La perdita di una persona che amiamo indipendentemente dall’età in cui può accadere, è per ogni essere umano una delle esperienze più intense e dolorose si possa vivere.

 

 

 

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Ma attenzione in quanto non è dolorosa solo per chi ne è protagonista ma anche per coloro che stanno vicino.

Se osserviamo qualcuno a cui vogliamo bene, stare male per amore, ci sentiamo sicuramente tanto impotenti.

 

 

 

 

Impotenti perchè soprattutto nella prima fase, chi subisce la perdita può essere confortato solo dal ritorno della persona amata. E nessuno può modificare il ritorno di chi se ne è voluto andare, se non la persona stessa!

Non di meno, anche il noto studioso John Bowlby, nel suo terzo volume “Attaccamento e perdita”, analizza le reazioni che la persona può vivere e avere quando perde qualcuno a cui tiene.

Lui confronta addirittura le analogie possibili tra la perdita per morte vs la perdita per abbandono o separazione, chiusura.

 

 

 

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Fine relazione: la rottura del legame e l’obnubilamento

Bowlby aveva capito attraverso l’esperienza diretta con i pazienti, fino a che punto l’essere abbandonati o doversi separare da qualcuno che amiamo, costituisse una esperienza dolorosa e stressante.

Oltretutto anche una semplice minaccia di un lascito o di distanza improvvisa da colui o colei che amiamo, potrebbe indurci a emozioni di paura e di ansia.

Bolby sottolinea come emozioni controverse, impegnative e dolorose, emergano soprattutto nel momento dell’obnubilamento.

Per obnubilamento intendo il momento in cui ACCUSIAMO IL COLPO.

In questo primo step infatti le emozioni impazziscono e cerchiamo di mettere a fuoco quello che sta accadendo. Perchè questo è quello che accade psicologicamente e fisiologicamente dentro ogni persona.

Le cose dalla fine della relazioni sembrano ed iniziano a farsi complicate e siamo “tutti intontiti”.

Agitati al massimo da una parte, arrabbiati e in colpa dall’altra.

Vorremmo urlare dalla rabbia, incolpare la persona, spaccargli la testa ma dall’altra parte la vediamo come qualcosa di perfetto e raro senza cui non possiamo vivere.

Facciamo scenate pazzesche …quando se ci fermiamo un attimo, magari dentro di noi sappiamo che la relazione non ci faceva stare bene o non era sana, matura.

Piangiamo e il momento dopo vogliamo vendetta e fargli del male.

Questo era per farti capire come il momento dell’obnubilamento è fatto di lotte.

Lotte interne pazzesche che ci portano da una parte all’altra, come fossimo in balia della marea emotiva che abbiamo dentro e che cambia durante le giornate.

Bene, tutto questo è normale!

Fa parte della propria natura umana.

 

 

 

 

Non perdiamoci di vista, stai con me quotidianamente

 

 

 

 

 

Fine relazione: non accettare la fine è umanamente normale

Dopo la fine di un legame amoroso è normale avere un atteggiamento di protesta e di poca accettazione per quello che è accaduto.

Non accettiamo.

Cerchiamo soluzioni per riprendere la persona perduta.

Abbiamo l’ipotesi inconscia che lottando, potremmo riavvolgere il nastro e ricondurre la persona a noi.

 

Ed è in questo momento che la persona che perdiamo diviene una specie di “figura di attaccamento”.

Questo perchè è come se ci aspettassimo accudimento, protezione, amore, presa di cura.

Come una mamma farebbe con i propri bimbi, vogliamo queste cose da chi se ne è andato/a.

Senza volerlo rileghiamo al partner lo stesso ruolo di una brava mamma: protezione, difesa, sopravvivenza.

 

 

 

 

 

 

Il tutto avviene a causa del proprio sistema di attaccamento; un sistema che abbiamo tutti, che è un qualcosa di innato dentro di noi.

E’ una organizzazione psicologica che ha la funzione di segnalare i possibili pericoli dell’ambiente e registrare i malesseri fisici o emotivi che ci possono rendere vulnerabili.

Queste segnalazioni ci spingono a cercare in maniera automatica il contatto con una figura dalla quale poter ricevere protezione.

Ecco perchè reagiamo in maniera così violenta alla fine di una relazione.

Inconsciamente lottiamo per non correre il rischio biologico di morire, di perdere quella persona che può curarsi di noi e assicurarci come una mamma una sopravvivenza.

 

Il cervello elabora tutte queste azioni automatiche in reazioni neurali, al punto che anche dopo mesi e mesi dalla rottura, dentro di te sono attive le stesse aree che fanno capo al sistema dopaminergico della ricompensa.

Per questo sperimentiamo bisogno di unione con chi non c’è più, speranza di stare assieme di nuovo, sensazioni di un contatto o che ci stia pensando. 

Se non riesci a staccarti da questa dinamica e ricominciare, ti sprono a seguire i 3 consigli che ti avevo spiegato per dimenticare un uomo (clicca qui).

 

Abbatterti sarebbe la cosa più semplice, chiuderti in casa anche….

ma nessuno può reagire e capire dove trovare le forze da dentro di te, se non tu in persona!

 

 

 

 

PER APPROFONDIRE:

Non riesco ad allontanarmi

Come proteggersi e come difendersi da un narcisista” 

“Love addiction”

o guarda il video “Cosa è il narcisismo e come si manifesta

“Le unioni impossibili”

 

 

 

 

Per cui ora sapendo che tali reazioni sono molto antiche e appartengono alla nostra specie, sai anche che non devi pensare a quei momenti quale fragilità o debolezza, ma accettare la scelta dell’altro e ridefinire chi sei e la tua vita.

Usa il dolore che senti dentro come forza motrice per ricominciare.

Lavorare su di te ti permetterà di rompere le catene, potrai capire come uscirne, difenderti e proteggerti, soprattutto se hai a che fare con un narcisista.

TU hai bisogno di imparare a capire quali sono le dinamiche che si attivano dentro di te e sostituire questi schemi con altri più sani e funzionali.

Inizia a volerti bene anche da solo e NON ASPETTARE CHI NON TI VUOLE!!!!

 

 

 

 

 

Nel mio canale tantissimi video gratuiti

 

 

 

 

 

Se ti sei trovata ad amare un manipolatore affettivo, e hai bisogno di ricominciare e superare la fine della relazione, inizia a lavorare su una buona gestione del tempo, del tuo tempo personale.

Lavora mentalmente e cresci psicologicamente per migliorare la tua vita.

Ovviamente, nei casi in cui non riuscissi a ricominciare da solo, chiedimi aiuto, oppure una cosa che potrebbe esserti MOLTO utile, è quella di iniziare a intraprendere il mio percorso.

Sto parlando del percorso spiegato nel mio libro Ricominciamo, dove hai i vari passaggi da fare per liberarti da un amore malato o finito (leggi qui).

AG

 

 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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