Intelligenza emotiva come allenare un figlio dai 9 ai 12 mesi

Intelligenza emotiva come allenare un figlio dai 9 ai 12 mesi

Intelligenza emotiva come allenare un figlio dai 9 ai 12 mesi

Per ogni genitore che ama il proprio bambino, è fondamentale riuscire a guidarlo nel tortuoso percorso per diventare adulto, o meglio, la speranza sarebbe di indirizzare il proprio bambino nell’essere un “adulto felice”.  Sempre più molteplici evidenze scientifiche, attestano che l’intelligenza definita “emotiva”, ha estremo valore per stabilire le capacità di successo di una persona, inclusa la sua capacità di essere felice nella vita. La capacità di relazionarsi con altre persone, di empatizzare, di provare sentimenti e controllare le emozioni negative, sono i tasselli che costituiscono l’Intelligenza emotiva. La buona notizia è che questo tipo di intelligenza si apprende, accresce con l’allenamento e la si può imparare facilmente. Quindi, perché non insegnarla ai propri figli? Vediamo insieme alcuni semplici comportamenti che un genitore può mettere in atto per allenare il proprio bambino, nel periodo che va dai 9 mesi ai 12 mesi.

 

Intelligenza emotiva come allenare un figlio piccolo

Dai 9 ai 12 mesi i bambini iniziano a conoscere le emozioni e sono capaci di condividerle. Questa abilità è molto importante, in quanto li rende attivi nel dialogo sui sentimenti con i genitori e, nello stesso tempo, sviluppano l’idea che gli oggetti e le persone della sua vita, posseggano una certa permanenza e costanza. Quando la pallina rotola sotto  il tavolo, non significa che non esista più, così quando la mamma esce dalla stanza, esiste anch’essa e fa sempre parte del suo mondo, pertanto ritornerà. In questo periodo, un bimbo di 9-12 mesi, sviluppa anche l’attaccamento verso i genitori ed emergono le prime sensazioni di mancanza, i capricci o l’ansia da separazione.

 

Intelligenza emotiva come allenare un figlio: strategie per allenare il tuo bambino

Vediamo alcune strategie che un genitore può metter in atto, per definire alcuni tratti dell’intelligenza emotiva, e aiutare il proprio bambino ad affrontare questo importante momento di crescita.
  • ansia da separazione nel bambino si presenta di solito quando i genitori devono andarsene, e in quel momento, è bene aiutare il proprio figlio e rassicurarlo. Come? Guarda il piccolo negli occhi, tranquillizzalo e spiega che mamma e/o papà tornano. Tu, genitore, devi comprendere che sebbene abbia un anno e non sia capace di parlare, in genere capisce gran parte del linguaggio. Pertanto rassicuralo. Quando vive stati ansiosi, ed è timoroso per la partenza di qualcuno, il bimbo si aspetta segnali emotivi rassicuranti. Se tu, genitore, ti mostri ansioso, timoroso, agitato, innervosito, tuo figlio coglie queste emozioni e le prova a sua volta. Cerca, quindi, di lasciare tuo figlio con persone di cui ti fidi, mentre se parliamo di ambienti come un asilo, la mattina potresti arrivare con lui un po’ prima, familiarizzare con il luogo e con la persona di riferimento
  • distacco dalla mamma/papà quando siete a casa, tuo figlio può essere lasciato sgattaiolare in altre stanze, per conoscere da solo gli spazi separati. Lascialo ricercare, non preoccuparti, non essere un genitore ansioso, vai a controllare dopo un pochino

Queste strategie inerenti l’ Intelligenza emotiva come allenare un figlio, porteranno gradualmente il tuo bambino a formulare l’idea che i genitori possono andarsene, ma che questo non comporta nulla di terribile, e che di loro ci si può fidare quando dicono che torneranno.

Non dimenticare, inoltre, di renderlo più emotivamente legato a voi come genitori, esprimendo verso di lui la vostra comprensione dei pensieri e dei sentimenti che vie. E’ importante che quando passi del tempo con lui, lo alleni a dare un nome alle emozioni che vive durante la giornata.

Fai questo gioco: prendi un foglio e disegna delle facce. Ogni faccia deve avere un’espressione che rappresenta un’emozione: ad esempio gioia e quindi faccia con il sorriso, tristezza faccia con una lacrima, disgusto, rabbia e così via. Tieni in braccio il tuo bambino e racconta la storia di come si sente ogni faccia. Magari, guardandolo negli occhi, poi, puoi condividere come si sente: “Tesoro oggi ti vedo un po giù. Ti sei sentita/o triste? Ti è mancata la mamma? Sai capisco come ti sei sentita/o”. Questo è un piccolo gioco per dimostrare al proprio figlio che sei con lui, presente ed empatico verso ciò che vive e sente. Questi sono comportamenti molto potenti, se pur nella loro semplicità, per divenire bravi genitori-allenatori all’ intelligenza emotiva come allenare un figlio.

Intelligenza emotiva come allenare un figlio – Dott.ssa Giada Ave Psicologa

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