Ansia e sintomi: 3 cose da ricordare se hai ansia e sintomi

Ansia e sintomi, quando arrivano, sono una bella gatta da pelare

Nel senso che se e quando vivi questo disturbo, significa che nella tua vita stai sopravvivendoQuello che voglio farti capire, oltre all’averti spiegato come gestire un attacco di panico o perché la meditazione ti può aiutareè che ognuno di noi, tu, io, un amico, esperisce e ha specifici sintomi e modalità di soffrire della propria ansia.

 

 

Ansia e sintomi. Psicologa Ave Giada. Ognuno di noi ha la propria ansia e i propri sintomi. Ansia e sintomi si possono sconfiggere

 

# Questo è il prima assioma: ad ognuno i propri sintomi

Io l’ho vissuta in un modo, avevo certi sintomi e pensieri… tu in un altro.

Io nei miei momenti ansiosi iniziavo a sentirmi montare una cosa dentro, sensazioni di caldo e freddo, tremavo e mi si chiudeva lo stomaco.

Un’altra persona può iniziare a pensare di avere un malore o non sentirsi le gambe, avere la gola secca e la paura di svenire o ancora di essere in pericolo.

Ma non è questo ciò su cui tu ti devi focalizzare o impuntare; i sintomi non contano quanto il fatto che in quel momento ti senti in pericolo, ti attivi e attivi qualcosa dentro di te. E’ inutile che ti focalizzi sui meri sintomi fisici. Non sei matto, devi solo imparare a gestire e comprendere quei momenti. E da qui, il secondo assioma.

 

# Secondo assioma: i sintomi fisici hanno un segreto

Nel senso che, capito come ognuno di noi può manifestare la propria ansia o i propri attacchi di panico, chi con tremori, chi con capogiri, chi con pensieri di colpa, chi paura di morire, la cosa utile veramente è quella di capire che questi sintomi nascondono un segreto.

Senza rendertene conto, sei tu che li metti in moto, o meglio, il sistema di difesa che c’è dentro ognuno di noi. Ecco il segreto. Il problema è che in tante situazioni o in certi luoghi, non sei in un pericolo effettivo, ma comunque la difesa inizia ed ecco che senti tutta la reazione fisica.

 

# Terzo assioma: non evitare le situazioni

(questo lo dicevamo anche quando ti davo dei consigli per sconfiggere l’ansia). Comunque la prima cosa che tutti noi, soprattutto dopo il primo attacco facciamo, al fine di sentirci al sicuro, è di non andare più dove abbiamo avuto quella brutta esperienza. 

Il punto è che così facendo non solo riduci il tuo spazio vitale, ma inneschi pericolosi meccanismi viziosi di evitamento.

Più eviti una situazione e più ti sentirai incapace e impaurito e più tenderai a evitare. 

Per cui, ricorda: sono i pensieri disfunzionali associati ad una specifica situazione, a provocarti quell’ansia, e non la situazione stessa (lavora su tale meccanismo, fai l’esercizio dell’evitamento). 

 

 

 

 

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