Cos’è il senso di colpa e dove si genera

Ti sei mai chiesto cos’è il senso di colpa e dove si genera? Il SDC è un sentimento umano, è una reazioni arcaica, radicata nella nostra psiche la quale, mascherata nelle forme più diverse, fa la sua comparsa e, spesso, rovina il nostro benessere. Non sempre tale sentimento è da considerarsi insano, poiché, se sviluppato in modo adeguato, svolge il ruolo di fattore evolutivo, costruendo il senso di responsabilità e l’etica personale. Ma quando è eccessivo, costituisce un elemento di blocco molto doloroso.

La bella notizia è che questa emozione, può essere governata. Per comprendere cosa accade dentro di noi e cercare di gestirla, è spesso utile mettere a fuoco il sentimento stesso, i pensieri correlati, per poi modulare il sentimento, accettarlo e/o annullarlo. Vediamo insieme quali sono gli ingredienti da conoscere per governare questo stato mentale.

  Senso di colpa: cos'è e da cosa si genera il senso di colpa. Dr.ssa Ave, Psicologo San Donà di Piave  

Cos’è il senso di colpa e dove si genera

È opportuno comprendere che il senso di colpa può essere di due tipi: SDC della buona sorte  e SDC da colpa/dal senso di irresponsabilità. Vediamoli nello specifico

  • SDC della buona sorte: questo senso di colpa si ha, quando viviamo una discrepanza interna. Nasce da “fortune” che ci sentiamo di avere, a rispetto di un’altra persona meno fortunata. La vittima, dunque, ha ricevuto un male in più, un bene in meno, rispetto a noi che diveniamo attori colpevoli (un esempio potrebbero essere due persone; una si è salvata dal naufragio in barca e si sente colpevole, perché l’altra invece, vista come vittima, è morta). Questa discrepanza interna ci porta a vivere un criterio morale in cui non sentiamo esserci equità, ovvero ci sentiamo colpevoli perché portatori di una ingiustizia verso qualcuno (pensa alla persona viva; il superstite si domanderà perché la disgrazia non è toccata a lui… si ricerca una risposta capace di assolvere questo senso di colpa). In questo caso, il SDC potrebbe alleviarsi introducendo l’informazione che la persona defunta, vittima, aveva commesso qualche imprudenza. Perché questo pensiero? Per rilevare che in alcun modo, si ha ingiustamente beneficiato di qualcosa, recando danno ad altri. Il SDC della buona sorte spesso, nasce dal confronto in famiglia; fratello, sorella, familiari, considerati più sfortunati. Questo accresce nella persona l’impressione di non aver diritto di raggiungere specifiche mete, una realizzazione personale o un buon livello di benessere. La modulazione del senso di colpa del sopravvissuto, può avvenire modificando i termini del confronto fra colpevole e vittima. Di solito, infatti, le fortune e i meriti considerati nel bilancio sono quelli più immediatamente connessi, agli episodi critici. Questo significa che siamo indotti a sentirci in colpa, tralasciando le nostre altre sfortune personali, gli altri meriti passati che abbiamo o appartenenti ad altri domini e, analogamente, selezioniamo le fortune e meriti della nostra vittima, sulla base della loro connessione all’episodio critico. Modificare, quindi, i termini di confronto, aiuta a modulare il senso di colpa.
  • SDC da colpa o per irresponsabilità: si ha questa tipologia di colpa quando mettiamo in atto una condotta che infrange una norma morale, ovvero quando sappiamo di esserci comportati in modo deplorevole e contro i nostri valori. La cosa buffa, è che non è necessaria ne sufficiente, che vi sia una dannosità dell’esito. Non è necessario, poiché è sempre possibile sentirsi in colpa laddove, pur non avendo provocato un danno, si ritiene di aver causato una ingiustizia. Altresì questa colpa da colpa, si sente quando mettiamo in atto un comportamento e abbiamo la convinzione di essere stati liberi di agire in modo libero, quindi intenzionale. E’ necessario, quindi, che la persona assuma di aver agito liberamente senza costrizioni o vincoli.

Quindi, ricapitolando, è necessario conoscere bene cosa accade dentro di noi, soprattutto verso il senso di colpa che viviamo, che spesso, ci affidiamo per attribuzioni inconsce che non hanno realmente giustificazione di essere. Pertanto, come prima cosa: 

  1. analizza i fatti per favorire la consapevolezza che esistono molti fattori che incidono e determinano eventi e situazioni. No ad attribuzioni di causalità esclusiva.
  2. modifica i termini di confronto, per modulare il sentimento di SDC. In questo caso è utile imparare a conoscerci, comprenderci, disinnescare i momenti in cui viviamo sensi di colpa ingiusti e inopportuni. 
  3. la torta della responsabilità: misura e valuta il tuo grado di responsabilità relativa all’evento considerato, prima e dopo aver analizzato i fattori. Se ti può aiutare, disegna un grafico a torta e dividilo a seconda delle percentuali di responsabilità (pensa alla situazione di colpa per aver rotto un elettrodomestico. Penso… 100% è tutta colpa mia… oppure inizia con conoscere i fattori e riportarli nella torta della responsabilità: 40% non l’ho usato come si deve, 30%  l’ho comprato 3 anni fa  e magari si è usurato, 20%qualcuno l’ha utilizzato, 10% si è incastrato qualcosa nelle lame). Psicologa Dr.ssa Ave
   

 

     

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