Alimentazione incontrollata: il binge eating, cos’è e come superarlo

Il binge eating disorder (BED) è il disturbo da alimentazione incontrollata. Questo disturbo psicologico, è uno dei problemi alimentari più diffuso, che a livelli lievi, spesso non viene riconosciuto e sottovalutato. Il disturbo presenta caratteristiche molto simili ai disturbi alimentari più noti, quali l’anoressia e la bulimia, ma il bing è senza dubbio il comportamento che porta più a rischio di sovrappeso e obesità, con conseguenti problemi fisiologici come il diabete, le malattie cardiovascolari, oltre che all’isolamento sociale. Il binge consiste in ricorrenti abbuffate in assenza del comportamento di controllare il peso.

  Alimentazione incontrollata. Cos'è il binge eating e come superarlo. Dr.ssa Ave Giada, Psicologo San Donà di Piave 3484320654  

Alimentazione incontrollata: la preoccupazione per la forma del corpo

Ogni disturbo dell’alimentazione è essenzialmente un disturbo di tipo cognitivo, in cui si attivano eccessivi pensieri sulla forma del corpo e del peso, e il loro controllo. Ogni persona con un disagio con il cibo, non ha problemi con gli alimenti quanto con lo stato mentale che tale ingestione di cibo comporta a livello fisico, sociale e personale. Mi spiego meglio; vivere un disturbo alimentare significa giudicare il proprio valore principalmente o esclusivamente in base alla forma del corpo e al peso, e alla capacità di controllarli. 

 

Alimentazione incontrollata: sintomi

I sintomi del disturbo da alimentazione incontrollata sono:
  • Episodi di alimentazione incontrollata, caratterizzato per la presenza dei seguenti elementi: mangiare, in un tempo definito, un quantitativo di cibo decisamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone, potrebbe mangiare nello stesso tempo e nelle medesime circostanze. Altresì vivere la sensazione di perdita di controllo su quello che si mangia
  • mangiare in modo molto più rapido del normale
  • mangiare fino a sentirsi pieni, ma in modo spiacevole
  • mangiare elevate quantità di cibo senza sentirsi fisicamente affamati
  • mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando
  • provare disgustato verso sé stesso, sentirsi depressi, o in colpa, dopo una crisi bulimica
  • le manifestazioni del comportamento avvengono almeno per 2 giorni alla settimana in un periodo di 6 mesi.
 

Alimentazione incontrollata: la cura più efficace

Il trattamento di questo disturbo prevede di insegnare alle pazienti a correggere queste valutazioni psicopatologiche (valore della propria persona, abilità di controllo..), in quanto finché questi pensieri non saranno compresi, trattati, tradotti, elaborati e ricostruiti, le pazienti avranno ciclicamente ricadute.  Identificare la valutazione eccessiva e le sue conseguenze, sono uno step primario da attuare con colui o colei che presenta un disturbo da alimentazione incontrollata. Il punto di partenza consiste proprio nell’istruire la paziente sull’argomento dell’autovalutazione, aiutandola in un secondo momento a identificare il proprio particolare schema di autovalutazione. Infine è opportuno discutere le implicazioni di questo schema compreso e portato a consapevolezza, per poi stendere un trattamento specifico su di esso.

Ricordatevi una cosa fondamentale: non sempre ciò che si vede è come ci si guarda, soprattutto nel caso di un disturbo alimentare, dove la propria immagine è distorta e incessantemente imperfetta.

Dr.ssa Ave Giada Psicologa

 

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