Alimentazione incontrollata: il binge eating, cos’è e come superarlo
Il binge eating disorder (BED) è il disturbo da alimentazione incontrollata. Questo disturbo psicologico, è uno dei problemi alimentari più diffuso, che a livelli lievi, spesso non viene riconosciuto e sottovalutato. Il disturbo presenta caratteristiche molto simili ai disturbi alimentari più noti, quali l’anoressia e la bulimia, ma il bing è senza dubbio il comportamento che porta più a rischio di sovrappeso e obesità, con conseguenti problemi fisiologici come il diabete, le malattie cardiovascolari, oltre che all’isolamento sociale. Il binge consiste in ricorrenti abbuffate in assenza del comportamento di controllare il peso.
Alimentazione incontrollata: la preoccupazione per la forma del corpo
Ogni disturbo dell’alimentazione è essenzialmente un disturbo di tipo cognitivo, in cui si attivano eccessivi pensieri sulla forma del corpo e del peso, e il loro controllo. Ogni persona con un disagio con il cibo, non ha problemi con gli alimenti quanto con lo stato mentale che tale ingestione di cibo comporta a livello fisico, sociale e personale. Mi spiego meglio; vivere un disturbo alimentare significa giudicare il proprio valore principalmente o esclusivamente in base alla forma del corpo e al peso, e alla capacità di controllarli.
Alimentazione incontrollata: sintomi
I sintomi del disturbo da alimentazione incontrollata sono:- Episodi di alimentazione incontrollata, caratterizzato per la presenza dei seguenti elementi: mangiare, in un tempo definito, un quantitativo di cibo decisamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone, potrebbe mangiare nello stesso tempo e nelle medesime circostanze. Altresì vivere la sensazione di perdita di controllo su quello che si mangia
- mangiare in modo molto più rapido del normale
- mangiare fino a sentirsi pieni, ma in modo spiacevole
- mangiare elevate quantità di cibo senza sentirsi fisicamente affamati
- mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando
- provare disgustato verso sé stesso, sentirsi depressi, o in colpa, dopo una crisi bulimica
- le manifestazioni del comportamento avvengono almeno per 2 giorni alla settimana in un periodo di 6 mesi.
Alimentazione incontrollata: la cura più efficace
Il trattamento di questo disturbo prevede di insegnare alle pazienti a correggere queste valutazioni psicopatologiche (valore della propria persona, abilità di controllo..), in quanto finché questi pensieri non saranno compresi, trattati, tradotti, elaborati e ricostruiti, le pazienti avranno ciclicamente ricadute. Identificare la valutazione eccessiva e le sue conseguenze, sono uno step primario da attuare con colui o colei che presenta un disturbo da alimentazione incontrollata. Il punto di partenza consiste proprio nell’istruire la paziente sull’argomento dell’autovalutazione, aiutandola in un secondo momento a identificare il proprio particolare schema di autovalutazione. Infine è opportuno discutere le implicazioni di questo schema compreso e portato a consapevolezza, per poi stendere un trattamento specifico su di esso.
Ricordatevi una cosa fondamentale: non sempre ciò che si vede è come ci si guarda, soprattutto nel caso di un disturbo alimentare, dove la propria immagine è distorta e incessantemente imperfetta.
Dr.ssa Ave Giada Psicologa