Ansia: il rimuginio e la regolazione emotiva

L’ansia secondo me, come la sofferenza d’amore, o la dipendenza affettiva, sono i fattori più comuni che ci portano alla sofferenza emotiva.

Posso sembrarti noiosa, ma come sai ne ho scritte tante di parole per farti capire come si genera l’ansia e come bloccare il panico, tanto quanto come superare il malessere provocato dalla fine di una storia; bhè del resto sono i miei cavalli di battaglia.

 

 

 

 

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Oggi però, dopo aver visto tantissime persone e aver parlato con migliaia di pazienti, sento il dovere di spiegarti alcune caratteristiche del RIMUGINIO, attività mentale che molti di noi vivono.

Ansia e rimuginio coesistono e quest’ultimo è da intendersi come un pensiero negativo che si ripete, tanto, spesso, per lungo tempo e porta a soffrire, ad avere paura.

Quando c’è il criceto nella testa, metafora da me usata spesso per spiegarti cosa intendo con rimuginio, significa che ti stai preoccupando di cose negative.

Come il criceto che nella ruota non può fermarsi, anche tu non puoi fermarti e vieni inondato da brutti pensieri. Siano essi del passato o ipotesi future.

Questi pensieri possono riflettere quello che hai fatto, cose accadute, ciò che avresti voluto fare, giudizi negativi su di sè o sugli altri.

 

Ecco descritto il rimuginio.

 

 

 

 

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Ansia: rimuginio e regolazione cognitiva

Ansia e rimuginio fanno male, ma devi sapere che chi pensa tanto, troppo e per lungo tempo, ha in realtà una CAPACITA’.

Non sto scherzando!

Saper rimuginare significa essere capaci di  manipolare informazioni sotto forma di concetti, pensieri, idee, quindi saperlo fare vuol dire che sappiamo modulare alcune nostre operazioni mentali.

Chi rimugina attiva una serie di strumenti che fanno parte di quella che chiamano REGOLAZIONE COGNITIVA, cioè la capacità di regolare i propri processi mentali (Binswanger, 1991).

La regolazione cognitiva è la capacità di agire sulle proprie operazioni mentali.

Quindi la capacità che hai di scegliere di pensare ad una cosa, focalizzarti su quella o di non pensarci affatto.

Oppure concentrarti su alcuni stimoli e tralasciarne altri.

Quindi è un po’ una capacità di scegliere, orientare i pensieri verso certe strade piuttosto che altre.

Per esempio; questa capacità senza esserne consapevoli la usiamo molte volte quando siamo davanti a qualcuno.

Immagina in questo caso una lezione e una persona che ci sta insegnando qualcosa; ognuno di noi può scegliere se ascoltare quello che dice il docente o andare mentalmente magari da tutt’altra parte, chiudendosi nelle proprie fantasticherie.

 

 

 

 

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Questo ti fa capire che quando parlo di capacità di regolazione cognitiva questa non riguarda il contenuto dei pensieri, la loro qualità, se un pensiero è bello o brutto.

E’ una SCELTA dove ogni persona sceglie di investire il pensiero, le risorse mentali su un contenuto piuttosto che un altro.

Capito questo, ora capiamo che non tutti gli eventi mentali sono controllabili a livello cosciente!

Noi possiamo avere INTRUSIONI o INSIGHT che sono fenomeni non accessibili alla coscienza e che generano pensieri automatici improvvisi.

Altri fenomeni  invece sono accessibili alla coscienza, e il rimuginio è uno di questi.

 

 

 

 

 

 

Ansia rimuginio e sofferenza psichica

Ma come mai il rimuginio provoca ansia e malessere? Wells (Wells, 2000) sostiene che il malessere che la persona vive, la sofferenza psichica derivante l’eccessiva frequenza, intensità e durata dei pensieri, deriva da una INCAPACITA’ di rispondere alle proprie esperienze interne.

Quindi quando le proprie strategie di regolazione cognitiva, capacità di cui ti parlavo prima, non funzionano al meglio, provocano sofferenza dentro di noi.

Il rimuginio è una di queste strategie di regolazione cognitiva controproducente e inefficace.

Una persona può usare il rimuginio quando deve gestire internamente delle DISCREPANZE tra una sua condizione attuale e un suo criterio di riferimento.

Bene, e quindi tu ti chiederai; cosa fare per non stare male?

 

Il primo passo utile per lavorare su questi schemi mentali e regolazioni che si sono andate a instillare dentro di sè e che sentiamo non essere buone per noi, è diventarne CONSAPEVOLI!

 

Quindi favorire e ampliare la tua consapevolezza metacognitiva.

 

In tutti noi esseri umani esistono fenomeni mentali che non sono proprio perfetti e innocui.

Ok, non dobbiamo averne paura, semmai capirli perchè fanno parte della propria mente.

Sono processi volontari e automatizzati attraverso l’abitudine.

Per cui è importantissimo iniziare a capire in che modo, quando, come usi la facoltà mentale del rimuginio.

Conoscere cosa fai, in che momenti lo fai, cosa senti quando lo fai, che pensieri hai quando lo fai.

Questo si chiama fare la CONCETTUALIZZAZIONE del rimuginio.

Ora assieme lo capiamo ancora meglio!

 

 

 

 

 

 

Concettualizzazione del rimuginio: primo passo per stare meglio

La concettualizzazione è il primo assioma che devi avere in te per poi iniziare a lavorare sul tuo malessere (ah, queste cose non me le invento io, ma derivano da studi e psicoterapie di noti autori tra cui Beck, Ellis e Wells).

 

Pertanto:

– prendi e rievoca un episodio recente in cui hai iniziato a rimuginare e hai sofferto

– CONCETTUALIZZA  IL  SINGOLO EPISODIO : sappiamo che quando ci troviamo in alcune situazioni o momenti, ognuno di noi ha un  modo personale di elaborare le cose, quello che accade, come gli altri ci parlano etc.

Quindi accade questo SITUAZIONE X> ATTIVO UNA MIA PERSONALE ELABORAZIONE

 

– di questa elaborazione alcune informazioni giungono alla coscienza, assumono la forma di preoccupazioni, giudizi

– ci attiviamo emotivamente

– per gestire questo episodio emotivo posso avviare una regolazione cognitiva, come risposta all’esperienza interna che sto vivendo e non mi fa stare bene (ad esempio il rimuginio)

Quindi  SITUAZIONE> ATTIVO UNA ELABORAZIONE> DELLE INFORMAZIONI ARRIVANO ALLA mia COSCIENZA>

>MI PREOCCUPO> MI ATTIVO EMOTIVAMENTE> AVVIO STRATEGIA DEL RIMUGINIO

 

 

 

 

 

 

 

Ok lo so, già tornare all’episodio non è piacevole, ma per stare meglio devi capire cosa diavolo accade dentro di te.

Vero anche che fare questo non è facile, ma pensalo un esercizio simile alla moviola in una partita di calcio.

Riprendere da zero l’evento che ti è accaduto in cui hai rimuginato, cercare di vedere il tutto con occhi diversi, secondo un altro punto di vista, attraverso un modo più approfondito, cercando di captare informazioni altre e divenire consapevole del tuo rimuginio è condizione sine qua non.

Molte volte questo genere di analisi è molto difficile da fare da soli.

Sebbene possa portarti a capire molte cose della tua sofferenza psichica, farla è complicato.

Per questo spesso, chi ha questa “abitudine cattiva”, cerca aiuto in quanto solo non riesce a gestirla o comprenderla.

 

 

Inoltre dopo questa prima fase di concettualizzazione ci sarebbe un ultimo step il quale prevede di capire quelle che abbiamo definito le “metacredenze” che ognuno di noi ha.

Le metacredenze possono essere l’idea assurda che se rimugino posso ottenere più soluzioni, oppure la convinzione di non essere capace di controllare il proprio rimuginio, o la semplice idea di non poterlo non fare, quando invece dovresti chiederti come mai, a cosa ti serve, una cosa che facendola provoca solo ansia e paura…

Spesso queste risposte sono difficili da trovare, sono raramente esplicitate dentro di noi e sono spesso frutto di una semplice procedura che abbiamo imparato ad avere per allontanarci o gestire qualcosa dentro di noi.

 

 

 

Ora comunque non affliggerti se il tutto risulta complicato, è normale.

Intanto tu rifletti bene sulle situazioni e in quali contesti inizi a rimuginare e nel caso in cui da solo non riuscissi ad andare oltre, chiedimi aiuto, sarò felice di aiutarti e vederti in una call su skype.

Se avessi bisogno di altre informazioni vai nel mio canale Youtube, troverai molti video specifici sull’ansiaclicca qui

 

Io, in caso, ti aspetto nei miei corsi  (ebook e corsi, li trovi tutti cliccando su questo link> LINK)

Non mollare, smettila di crogiolarti nelle tipiche trappole mentali e inizia a ricreare il tuo OGGI. 

Un abbraccio. AG

Foto di @didsss

 

 

 

 

 

 

 

 

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