Mi ha lasciato: come dire basta alla dipendenza psichica

Mi ha lasciato” è la frase che sento maggiormente quando una persona sta male o chiede il mio aiuto.

Questo dolore, chiamato spesso nei miei articoli “mal d’amore”, ha sempre una correlazione con la propria visione di se stessi.

 

 

 

 

 

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Sebbene i comportamenti derivanti una dipendenza psichica possano essere molteplici, per esempio il non sapersi amare, preoccuparsi dell’opinione che gli altri hanno di sè, le enormi aspettative verso gli altri, la paura di essere respinti, il senso di vuoto interiore etc…

il malessere e la paura che vive la persona che ha una dipendenza psichica, hanno sempre a che fare con la considerazione che ha di se stessa.

E oggi in questo articolo parleremo proprio di questo, della  valenza negativa che affligge la mente quando viviamo una dipendenza affettiva.

 

 

Dal libro RicominciAMo

 

 

Mi ha lasciato: dire basta alla dipendenza psichica e ricentrarsi

Mi ha lasciato” per il dipendente affettivo significa che un amore è giunto al termine o che è stato lasciato e non riesce a farsene una ragione!
 
Come fosse un mantra giornaliero di cui non accetta le nefaste conseguenze, questo mantra porta a vivere uno squarcio nel proprio cuore, nella propria anima.
 
Come se dal momento della chiusura del rapporto con la persona che ama, il corpo del dipendente affettivo fosse invaso dalla sensazione di immobilità, dinamica che non gli permette di fare passi avanti nella propria vita!
 
Ok, può accadere come ti ho spiegato spesso, di vivere queste fasi (fasi simili alla rielaborazione di un lutto: negazione, patteggiamento, rabbia, depressione alla fine di una storia), ma un conto è passarle e lasciarsele alle spalle, un conto è impregnarsi nella rete del malessere e non riuscire a uscirne.
 
Questo è quello che accade nella dipendenza: sentirsi immobilizzati nel malessere.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

Dipendenza affettiva cause

Se questo accade, l’immobilità è spesso correlata alla propria storia di vita e alla bassa considerazione che abbiamo di noi stessi.
 
Difatti meno siamo consapevoli del nostro valore, dei punti di forza che possiamo avere, più avremo bisogno di qualcuno per compensare tali mancanze. 
 
Come spesso dico, cercheremo al di fuori di noi quello che pensiamo di non poter avere da soli!
 
Il tutto si aggrava se ciò viene perpetuato nel tempio, portando una sorta di obbedienza verso quello che è al di fuori di se stessi; per cui verso una persona o una sostanza, nei casi peggiori.
 
 
In questo modo è normale disperdere la propria energia e il proprio senso del Sè.
 
Questo cocktail di più variabili messe assieme (perpetuazione nel tempo della dinamica, sensazione di vuoto, paura, abitudine di irresponsabilità, senso di inadeguatezza e compensazione da parte di qualcun altro che non siamo noi) porterebbe chiunque a perdersi di vista.
 
 
Decentrarsi, essere alla mercè di qualcosa che non è più controllabile in prima persona.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

Mi ha lasciato: cosa fare

Se una persona arriva alle dinamiche sopra descritte, deve assolutamente ricentrarsi e lavorare sulla propria persona.

Per farlo serve intraprendere un percorso inverso, dentro se stessi, imparando per prima cosa a conoscersi.

Sebbene sembri facile a dirlo e possa essere per te una baggianata, risulta ad oggi una delle cose più difficili da fare per qualunque persona, per cui serve un costante allenamento.

 

Solo così potrai trovare i TESORI CHE HAI DENTRO!

Quindi invece di cercare risposte e sicurezza all’esterno, avendo ognuno di noi le risposte dentro di sè, inizia a chiederti quali sono i tuoi voleri, i tuoi bisogni, indipendentemente dagli altri.

Imparare ad ascoltare i BISOGNI è uno step necessario e primario.

Ad esempio, ti sei mai chiesto :

Mi ha lasciato consigli

Rispondi a queste domande, prenditi del tempo.

Riprendi in mano le risposte almeno per una settimana, giorno dopo giorno, sviluppando una percezione maggiore di esse.

 

Cerca di andare nel dettaglio, sviluppandole il più possibile.

 

Questo ti aiuta ad avere una percezione realistica, veritiera, adeguata di quello che sei, in che punto della tua vita ti trovi e verso cosa vuoi andare, indipendentemente “da chi” e “se c’è” qualcuno accanto a te!

 

 

 

 

 

 

 

 

Smettila di mettere questi bisogni in secondo piano, e inizia ad attribuirgli la stessa importanza che affibi a chi non c’è più.

E’ importante definire i tuoi bisogni e i motivi che ti spingono a volere altro.

Chiarire, elaborare in parola i propri desideri è una scoperta che devi permetterti di fare senza sentirti in colpa. Inoltre ricorda che mettere per iscritto le risposte induce a visualizzarle meglio, chiarirle, impegnarsi verso se stessi.

L’unica persona sulla quale hai veramente un potere di cambiamento sei tu, per cui inizia a fare questo semplice esercizio.

 

 

Ora rifletti bene su quello che ti ho spiegato, e se avessi bisogno di vedere qualche mio video specifico sulla dipendenza, o avere consiglio più chiari, chiedimi una consulenza su skype. Manda una mail a giada@avegiada.com.

Nel mentre ti consiglio di scaricarti i miei corsi gratuiti da questo link> LINK

Non mollare, smettila di crogiolarti nelle tipiche trappole mentali e inizia a ricreare il tuo OGGI. Un abbraccio. AG

 

Foto di cottonbro da Pexels

 

 

 

 

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