Ansia cosa toglie la felicità

Ansia e felicita’, questo connubio, se pur possibile, è sempre più impossibile. Di ansia ci ammaliamo e di panico crediamo di morire. Le persone che vivono in questo mondo moderno, sempre più, vivono il disturbo d’ansia come malattia invalidante, che sottrae ogni forma di felicità. Per comprendere cos’è l’ansia e come curarla, partiamo dal presupposto che i disturbi d’ansia non consistono soltanto in uno stato d’ansia eccessivo. L’ansia è una sensazione normale; ebbene si, perché livelli moderati di ansia spesso sono utili per migliorare le prestazioni, l’attenzione, la performance, o possono essere vissuti come normali quando coerenti con ciò che esige la situazione. 

Le persone che soffrono del disturbo, invece, non si lamentano di essere semplicemente troppo spesso eccessivamente ansiose, ma vivono paure specifiche e ricorrenti, che riconoscono essere irrazionali e in un certo senso intrusivePertanto devi capire che sono le paure e i sintomi specifici a creare la disabilità, sebbene poi l’ansietà che ne deriva, sia il sintomo utilizzato per descrivere quello stato. 

 

ansia e felicità - psicologo san dona di piave Dr.ssa Ave  

Ansia e felicita’: è la paura e la minaccia che viviamo, che toglie la felicità

Quando si verifica un evento avverso, e potenzialmente minaccioso, ognuno di noi valuta psicologicamente l’evento, secondo le esperienze che ha vissuto in passato. Questa valutazione è in parte cosciente, in parte condotta in modo automatico o inconscio e sembra prevalentemente guidata da pensieri di tipo irrazionale di pericolo. Quando la minaccia è ambigua, la persona fa difficoltà a fare una valutazione accurata, al punto che gli schemi automatici di risposta al pericolo hanno una maggiore influenza. Per farti capire meglio, voglio farti un esempio. Pensa a quando vai a dormire, oppure quando ti trovi al buio, non sono le cose che fanno rumore nella notte a farti sentire in ansia, ma il significato che tu gli attribuisci. Se senti cigolare la porta e decidi che quel rumore, in piena notte, è stato fatto dal cane, tornerai a dormire facilmente. Oppure potrai decidere che, abitando in una casa vecchia, spesso di notte ci sono dei movimenti di assestamento a cui non devi badare. Se invece si decide che quel rumore potrebbe essere stato provocato da qualcuno che è entrato in casa, istantaneamente si diventa ansiosi, paurosi, vigili, il cuore batte forte e inizi a pensare al dafarsi, non riuscendo a tornare a dormire tranquillo. Quindi, non è l’evento, ma i pensieri relativi all’evento che causano l’ansia. pertanto, il modo migliore che hai, in un primo momento, per ridurre la tua ansia, è quello di valutare la situazione, decidere il da farsi e poi farlo. Ricorda che questi processi di gestione dell’ansia sono iterativi, occorre tempo e darsi tempo, per scoprire la portata che ha per noi un evento ansioso, per valutarlo e adattarci ad esso, riscoprendo la nostra felicita di vivere. 

Ricorda sempre che quando vivi uno stato ansioso, la minaccia che senti, interpreti e vivi, è lo stimolo scatenante l’attivazione che determina i tuoi sintomi.

Ansia cosa toglie la felicità – Dr.ssa Ave Giada

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