Felicemente single: 3 psicotrappole della mente

Felicemente single, hai mai pensato i poterlo essere? Quando vieni lasciato dalla persone con cui avevi un legame o una relazione, la tua mente, spesso, molto spesso, elabora dei pensieri che divengono  psicotrappole. Le trappole mentali, quando parliamo di una storia che finisce, vanno purtroppo di pari passo con il vuoto e il tuo dolore indotto dalla perdita. Di seguito, alcune trappole che facilmente possiamo incontrare, che facilmente elaboriamo con il nostro pensiero.

 
Felicemente single

 

Felicemente single: con l’amore ho chiuso

La chiusura o la rottura di un rapporto è cosa tra le più difficili da dimenticare, perché lascia un segno indelebile. Delusione e amarezza ti portano a pronunciare in modo facile frasi come: “adesso inizio io a divertirmi” “diamoci alla pazza gioia”, “l’amore non esiste” “non sono fatto/a per amare“, “con l’amore ho chiuso“. Attento, questo è un ragionamento per “auto-convincerti”, è una difesa. E’ normale che l’insicurezza, la paura che ora hai di soffrire e di cosa sarà del tuo futuro, non avendo una determinata e stabile situazione, ti spingono ad avere questi pensieri in testa. Questa si chiama sopravvivenza, un meccanismo che porta a un benessere momentaneo o che, in un certo qual modo, non fa sì che ti scontri con la dura realtà, ossia la fine di una storia importante. L’amore busserà alla tua porta nel momento più giusto, solo quando sarà il cuore a parlare e non la testa, solo quando non sarà un’esigenza ma una scelta. La fine di un amore è cosa difficile, ed è necessario che tu superi una serie di fasi… ognuno di noi però, nella sua unicità e nella sua capacità, è capace di dare e provare ancora amore. Siamo fatti così.  

Felicemente single: è colpa mia

Ciò che era sbagliato non sei tu, ma la relazione (M. G. Tumminello). Ti è mai capitato in questo brutto periodo di ricercare colpe, pensare, riflettere, meditare, ponderare, congetturare, rimurginare… “magari se…” “se avessi…”, “se mi fossi comportata/o così, invece che…” questa è la cosa peggiore che tu possa fare, specialmente nel primo periodo dopo la fine della tua storia. Devi comprendere che, indipendentemente dalle colpe che pensi di avere, l’evoluzione della tua storia sarebbe comunque e ugualmente andata a finire in quel modo. Non fissare un tuo pensiero sull’idea che le colpe da cui deriva la fine del rapporto, siano da imputare a te, alle cose che hai fatto o alle mancanze che hai avuto, altrimenti non riesci a intraprendere il tuo percorso di autoguarigione. Rallenti solo la presa di coscienza. Quando finisce un amore, soprattutto se si è lasciati, soprattutto nella prima fase, chiunque è tentato a compiere una vera e propria analisi di quelle che sono state le cause che hanno portato alla fine. Il più delle volte, se sei stato/a lasciato/a, tende ad attribuirti le colpe, imputando a propri comportamenti errati la fine della relazione. Questo ti permette di poter sperare che cambiando il tuo comportamento la relazione possa iniziare di nuovo, avendo dall’altro un’altra possibilità. Non vuoi renderti conto che, molto più semplicemente, l’altro/a non ti ama più.
Ricercando le colpe ti blocchi, non fai spazio e il dolore non può passare, non prendi atto che la rottura accaduta è una situazione di cui non è utile capire, in questo momento iniziale, la responsabilità.

Felicemente single: era tutta la mia vita

Falso. Se arrivi a pensare che la persona che ora non c’è più, era la tua vita, pertanto lo scopo principale della tua esistenza, quindi vivevi solo in funzione dell’altro, questo già presuppone quanto come persona avevi attivato il tuo annullamento. Questa strana magia è comune, chissà come facciamo a farci scomparire per molto tempo. L’abbandono ti ha liberato. Non devi dimenticare che anche singolarmente sei completa/o, non sei solo la metà di una coppia, quindi hai molteplici capacità che puoi sfruttare. L’abbandono e l’annullamento vissuto devono essere per te guida, per comprendere che tu sei la tua vita, perché l’amore vero porta al compimento di se stessi e non alla propria cancellazione per l’altro. L’amore vero e maturo è vedere due rette parallele che vanno verso un infinito condiviso.

Felicemente single – Dott.ssa Giada Ave Psicologa     Curare l'ansia San Donà di Piave:    

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