Psicologia cervello e amore: i 10 segreti da sapere quando si parla di amore

Psicologia cervello e amore: cosa devi sapere assolutamente? Recenti e molteplici studi di psicologia, hanno indagato l’amore nelle sue forme essenziali; nello specifico hanno:

  • mappato il cervello durante l’innamoramento
  • compreso il ruolo di baci
  • capito come la fisicità delle coppie si modifica condividendo una vita assieme
  • considerato cosa accentua la fine di un rapporto

Di seguito i 10 studi di psicologia più interessanti, inerente l’argomento dell’amore e dell’amare.

 

 

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Psicologia cervello e amore: il primo sguardo

Devi sapere che sono 0,12 i secondi necessari per innamorarsi.

Osservando una persona, il nostro cervello impiega solo 1 quinto di secondo per introdurre specifiche sostanze chimiche che ci rendono euforici.

Studi fatti con la risonanza magnetica, infatti, evidenziano che osservando e guardando la persona amata, 12 sono le diverse aree coinvolte, le quali rilasciano un cocktail di neurotrasmettitori, tra cui l’ossitocina, la dopamina, la vasopressina e l’adrenalina.

 

 

 

Psicologia cervello e amore: la mappa del cervello

Uno studio sottolinea la differenza neurale tra l’amore e il desiderio sessuale, ma nel contempo anche notevoli sovrapposizioni, al punto che amore e passione attivano specifici circuiti neuronali, alcune reti del cervello sorprendentemente simili.

 Le regioni attivate sono quelle coinvolte nella gestione delle emozioni, della motivazione e del pensiero astratto.

Questa sottolinea come il desiderio sessuale non è solo un’emozione primaria, ma coinvolge la motivazione e spinge verso il raggiungimento di obiettivi ben precisi, utilizzando pensieri più complessi.

 

 

 

 

Psicologia cervello e amore: il bacio

Come una persona bacia, delinea sempre la scelta finale

Due nuovi studi, sui baci, hanno scoperto che oltre a esprimere sensualità, il bacio aiuta le persone a scegliere il proprio partner e non farselo scappare.

La ricerca evidenzia come, per le donne in particolare, baciare sia determinante e cosa da non sottovalutare nella scelta del proprio compagno/a.

Addirittura, sembrerebbe svolgere un ruolo consistente non solo all’inizio di una relazione; ma soprattutto nel mantenere un rapporto

I ricercatori hanno trovato una correlazione tra la quantità di baci che i partner a lungo termine si danno, e la qualità  della loro relazione.

 

 

 

 

Psicologia cervello e amore: vivere insieme modifica i tratti facciali della coppia

Le persone che vivono in coppia per oltre 25 anni, possono sviluppare caratteristiche facciali simili.

 Uno studio ha scoperto che passare molti anni di matrimonio con la stessa persona, introduce a livello fisico, caratteristiche simili nel volto dei membri della coppia.

 Il viso diventa più simile, e questo può essere dovuto alle somiglianze nella dieta, nell’ambiente, nella personalità, fino allo sviluppo di un livello di empatia più radicato e profondo.

 

 

 

Psicologia cervello e amore: le relazioni a distanza

Contrariamente a quanto si pensa, una relazione a lunga distanza, può funzionare.

Questo secondo una nuova ricerca, la quale evidenzia che la formula magica per mantenere viva una relazione di questo tipo, si basa su 2 fattori: confidarsi dettagli intimi e avere una percezione idealizzata del proprio partner. 

Relazioni a lunga distanza spesso hanno livelli alti di soddisfazione reciproca e stabilità, tanto quanto  coloro che sono geograficamente vicini l’uno all’altro.

Inoltre da oltre 40 anni lo psicologo Gottman, analizza la psicologia dell’amore, definendo l’esistenza di specifici comportamenti i quali, se ripetuti, possono pronosticare la fine di una storia

I comportamenti sono: le critiche ripetute, le espressioni di disprezzo, stare sulla difensiva e fare ostruzionismo, ovvero quando erigi un muro e  la comunicazione viene a mancare.

 

 

 

I matrimoni moderni

Il volto del matrimonio è cambiato in modo significativo nel corso degli anni. Secondo recenti studi, se dapprima era inteso quale punto di stabilità, oggi viene usato quale mezzo per avere un appoggio psicologico. 

Ci si aspetta, attraverso il matrimonio, di raggiungere la realizzazione di Sè e una autorealizzazione. Purtroppo però, le coppie moderne per far progredire la loro situazione, non investono forze, tantomeno tempo. 

 

L’autore dello studio, Eli Finkel, ha spiegato infatti che se si desidera che il proprio matrimonio sia di aiuto nel raggiungimento della propria crescita personale e soddisfazione, è fondamentale investire tempo ed energie.

Quando tempo ed energia non sono disponibili, allora ha senso ridimensionare le proprie aspettative, al fine di ridurre al minimo la delusione.

Se il rapporto è in affanno, guardare un film insieme potrebbero essere la cosa ideale. Uno studio evidenzia quanto i tassi di divorzio si dimezzano quando la coppia condivide la visione di film e ne discute in seguito.

L’autore dello studio, Ronald Rogge, ha dichiarato: “I risultati suggeriscono che mariti e mogli hanno consapevolezza, sanno molto bene cosa fa bene e cosa fa male nelle propria relazioni. Pertanto, la cosa più utile da fare è incitare la coppia a discutere dei propri comportamenti nei confronti del partner per aiutarli a rifletterci su anche grazie alle suggestioni della visione del film“.

 

 

 

Psicologia cervello e amore: la relazione post-divorzio

Anche dopo il divorzio, le relazioni non necessariamente finiscono, soprattutto se ci sono bambini. Secondo uno studio, riferito a un programma educativo di genitori divorziati, esistono 5 possibili evoluzioni di questo rapporto ( i primi 3 sono considerati relativamente funzionali):

  1. Scomparsa di uno dei due genitori (di solito del padre)
  2. Instaurazione “Match”: i genitori continuano ad essere amici
  3. Colleghi cooperative, in cui la coppie collabora per il bene della prole
  4. Soci Angry, arrabbiati, in cui vi sono liti che continuano anche dopo il divorzio
  5. Nemici di fuoco, al punto che i bambini diventano pedine nella lotta dei genitori e ne soffrono molto

 

Sai, il mondo è altamente commercializzato,  ogni giorno siamo incoraggiati a pensare che i sentimenti possono essere comprati e venduti.

Per questo vale la pena ricordare che spesso sono le piccole cose che possono fare la differenza. 

Un sondaggio su oltre 4.000 Inglesi, ha scoperto che semplici atti di gentilezza fanno la differenza in un rapporto. Pertanto abbandonate i fiori, la scatola di cioccolatini o cose simili, e iniziate a regalare piccoli gesti al vostro partner.

Dott.ssa Giada Ave Psicologa

 

 

 

 

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Foto di Dazzle Jam da Pexels

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