Sbalzi di umore o ciclotimia? La psicologia ti aiuta

Sbalzi di umore

Spesso le condizioni o periodi stressanti portano a vivere degli sbalzi di umore, ma fai attenzione non sia ciclotimia

 

Sbalzi di umore: cosa sono e quando si parla invece di disturbo ciclotimico

Sbalzi di umore. Ti capitano mai momenti in cui sei particolarmente eccitato e felice, contrapposti a giornate in cui ti senti a terra? Ci sono dei momenti della vita in cui viviamo l’alternarsi di periodi in cui siamo molto felici, soddisfatti, euforici, ottimismi, anche in modo eccessivo, e momenti in cui diventiamo disorganizzati e inconcludenti. Iniziamo a vivere irritabilità, intolleranza, rabbiosità. Il nostro interesse o il piacere per le attività che solitamente intraprendiamo, cala, e facciamo esperienza di tristezza e affaticabilità. Questo, a volte, porta a sentirsi paurosi, deboli, la nostra autostima vacilla. Devi sapere che molte volte, periodi stressanti o raggiungimento degli obiettivi, aspettative personali, incombenze economiche, possono portare a vivere momenti caratterizzati da sbalzi d’umore. Quindi, è del tutto normale avere giornate positive e altre più difficili.

Altre volte, invece, il susseguirsi protratto nel tempo di repentine e frequenti oscillazioni del tono dell’umore, sono i sintomi di una problematica psicologica chiamata ciclotimia, o disturbo ciclotimico.

 

 

Sbalzi di umore nel disturbo ciclotimico

La ciclotimia, chiamata anche disturbo ciclotimico, è un disturbo dell’umore che provoca alti e bassi emotivi in una persona. A differenza di periodi in cui la persona può essere sotto stress e avere normali e non preoccupanti sbalzi di umore, nel disturbo ciclotimico gli stati emotivi e la natura imprevedibile dei cambiamenti d’umore, può alterare in maniera significativa la vita di una persona. Pertanto i sintomi, quando il disturbo è presente, divengono incontenibili, al punto da influenzare la vita sociale, il lavoro, la scuola, le relazioni di qualsivoglia natura.

 

Sbalzi di umore: impariamo una storia e una morale

Vorrei raccontarti una storia. C’era una volta un re molto potente che regnava in un paese lontano questo re era un buon re ma aveva un problema: due personalità. Se un giorno egli si svegliava esultante, felice, il giorno dopo poteva avere una pessima giornata. Durante le giornate meravigliose, i giardini del palazzo gli sembravano i più belli, aveva servitori gentili, efficienti, i frutti che si raccoglieva nel suo regno erano i migliori. In quelle giornate il re distribuiva ricchezza, concedeva favori e legiferava per la pace. Durante le giornate nere, invece, fin dal mattino qualcosa non andava. Avrebbe voluto dormire di più, ma quando se ne accorgeva, ormai era troppo tardi e il sonno se n’era andato. Il sole gli dava fastidio ancor più della pioggia e ogni cibo o era troppo caldo o troppo freddo. In quei giorni bui, il re diveniva timoroso del presente e del futuro, e perseguitato dagli errori del passato, in quei giorni legiferava contro il popolo. La parola che usava di più era No. Il re, consapevole di ciò che succedeva in lui, decise di convocare tutti i sapienti, maghi, consiglieri del regno. Voleva trovate rimedio, per non danneggiare se stesso e chi amava causa il suo ottimismo, i rischi, il suo pessimismo. I sapienti, investirono molto tempo per lavorare a quel problema, ma tutto fu invano. Una mattina, un visitatore, chiese udienza presso il re. Era strano, indossava una tunica logora e aveva carnagione scura. “Maestà, nel luogo da cui vengo si parla del tuo male, sono venuto a porvi rimedio”. Porse al re un cofanetto di cuoio. Il re estrasse un anello d’argento… Subito penso fosse magico. “Mio signore e magico, ma non basta portarlo al dito, perché la magia faccia effetto, ogni mattina al suo risveglio dovrà leggete l’iscrizione incisa e ricordate quelle parole ogni volta che vedrà l’anello al dito. Il re lesse: “devi sapere che anche questo passerà”.

Proprio così. Nello vita ogni momento si trasforma in un ricordo e in un tassello del proprio passato. Ma soprattutto, ci possono essere momenti in cui il pensiero inizia a portarci dentro un vortice. Cosa fare? Un esercizio particolarmente efficace è riconoscere rapidamente i sintomi iniziali della fase di down e imparare a modificare gli stili di pensiero disfunzionali, così da affrontare le relative problematiche. Blocca i pensieri, altrimenti innescherai un circolo, un vortice, in cui non saprai più dare il giusto valore, tempo, impegno, traduzione e significato a ciò che succede nella tua mente.

Dott.ssa Giada Ave Psicologa

 

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